Film di Luigi Mezzanotte

Black, un magnifico stallone arabo, che in America ha vinto molte corse (vedi Black Stallion di Carroll Ballard), viene rubato da una tribù di Berberi e riportato in Africa, dove deve partecipare a una famosa gara nel deserto. Ma il suo piccolo padrone lo segue per riprenderselo.

Thor deve vendicarsi di Gnut che gli ha ucciso i genitori, ma viene catturato ed accecato. Recuperata la vista grazie agli dei, riesce nel suo intento liberando anche un villaggio minacciato da Gnut. Agli uomini del villaggio regalerà il seme di grano, simbolo della vita.

Un sedicente incaricato di una casa di produzione cinematografica gira per la Sicilia dei primi anni Cinquanta, "provinando" centinaia di persone.

Creasy, un ex agente della CIA traumatizzato, ottiene un lavoro come guardia del corpo per Samantha, la figlia dodicenne di una ricca famiglia italiana che vive in una villa sciccosa sulle rive del lago di Como.

Disperato perché abbandonato dall'amata, capita alla vigilia dell'ultimo dell'anno in casa di un amico che, per distrarlo, lo porta a divertirsi. Un disastro per entrambi.

Pur non avendo una lira, Antonino Scannapieco, può contare su un eloquio convincente. Ottenuti i soldi dagli amici per andare a Roma a consultare un luminare sul problema della forfora, parte per la Capitale e diventa protagonista di varie disavventure.

Uno sconosciuto omicida miete vittime tra le coppiette che si appartano di notte. Cristiana (Mariangela D’Abbraccio) è una giovane studentessa di criminologia e decide di preparare una tesi proprio sul serial killer. Nel corso delle sue indagini conosce Alex (Giovanni Visentin), un dottore che...

Il film è ambientato nei primi anni del Novecento. Seguendo due generazioni di una famiglia contadina, racconta la vita nella bassa padana, mettendo in evidenza la dura condizione del mondo contadino di quella zona.

Messa in scene "Casa di bambola" di Ibesen, attori e operai cominciano un dialogo sui suoi temi, contenuto e significato, e l'interprete di Nora si confronta con la realtà delle proletarie.

Per 11 mesi, Carlo Quartucci, i suoi attori e i tecnici vivono alla borgata Romanina per realizzare con gli abitanti un film, in un capannone che diventa centro pulsante di azioni teatrali, incontri, dibattiti.